I must have looked at this cover at least a couple of hundred times over the years and I think it’s just now that I really noticed that it’s a shark jaw and a camera lens
Per me il migliore album dei Sebadoh, a mani basse…o almeno quello cui sono più affezionato. Sgangherati e lo-fi il giusto quando devono pestare ( sacred attention), intimisti e vulnerabili quando serve (happily divided,two years two days) senza essere zuccherosi. Ci sono altri singoli sparsi riusciti nella loro discografia, ma questo per me resta quello che metto su più volentieri
Fantastico album ! Tra l’altro in Hunter and the Hunted ci suona Herbie Hancock. se non avete mai sentito questa fase dei Simple Minds, scordatevi i cori poppetari da stadio . Qui (e nei dischi prima, soprattutto Empires and Dance) erano al loro apice, con il basso di Derek Forbes a fare da motore (il giro di Glittering prize è da urli); a riprova, da questo disco direi la title-track e King is white and in the crowd per credere.
“Gli anni ‘80 hanno fatto anche cose buone.” Sottolineo con assoluta convinzione questa tua affermazione e a dimostrazione confermo che i miei “dischi straordinari” sono usciti nella seconda metà di questa decade. Straordinari li considero in quanto a ‘emozione’ sono impareggiabili, poi magari non sono così ‘rivoluzionari’ ma poco conta. Se un disco fa accapponare la pelle ha raggiunto il massimo mio ideale, tutto il resto conta poco. I dischi di Morrison, di Hiatt, Gabriel, The Smith, Simon, U2, Mellencamp ecc. ecc. sono usciti proprio tra '85 e '89. Grazie per la condivisione.
L’ho visto in concerto molto tempo fa. Lui e Steinman formarono una grande squadra, e Meat Loaf era un grande artista molto ispirato con uno stile incomparabile. Non dimenticate cosa ha scritto sua moglie dopo la sua morte: “Dal suo cuore alle vostre anime… non smettete mai di rockeggiare!”
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