Se consideriamo che tutto iniziò (anche) da una rana levitante che fece vincere un IgNobel (e poi 10 anni dopo lo stesso vinse anche il Nobel), direi che di strada la levitazione magnetica ne ha fatta parecchia!
Solo per ricordare che è stata creata una https://feddit.it/c/astronomia appositamente per queste news. C’è anche scritto nella barra laterale. Grazie per l’attenzione.
@ulaulaman@iam0day Questa, però, la voglio scrivere con l'account mastodon e non con quello feddit: resto stupito di come si condividano news senza neanche lo straccio di una fonte all'interno. E sì che c'è gente come me che si spacca la schiena per cercarle, che sia per lavoro o per diletto ha poca importanza! @poliverso
Purtroppo è un vizio che hanno quasi tutte le testate online, incluse quelle legate ai quotidiani “seri”. Si sottraggono a questa brutta abitudine Il Post, Il Manifesto, Wired e talvolta Domani e Il Fatto Quotidiano
@poliverso In effetti (a parte i blogger scientifici) ci sottraiamo anche noi di @eduinaf (a meno che non abbia il tempo di trovarle, se gli autori non me le mettono, cosa rara, per fortuna). E la fonte l'avevo trovata, nel frattempo (e la sto usando per un breve post da indirizzare su mastodon e feddit, con l'accont EduINAF in questo caso)
Sì, comunque i blogger alzano il livello rispetto alla stampa, Infatti apprezzo molto anche il blog de La Macchina del Tempo di @Umbertogaetani (che mi ha fatto conoscere @maxwell ) perché inserisce sempre le fonti dei suoi post
@poliverso@ulaulaman ma voi l'avevate notato che la pic sul profilo di @Umbertogaetani così come quella nell'intestazione del blog, è la faccia di Leonard Nimoy, mentre la pic che viene presa dall'anteprima del blog appartiene a Zachary Quinto? 😀🤩
@poliverso Si! Alziamo decisamente il livello! Tra l'altro una decina di anni fa, a un congresso di comunicazione (dove andai come semplice blogger) dissi all'allora responsabile di Ansa Scienza, che non mettevano le fonti. "Ma no, le mettiamo", fu la risposta. Ovviamente... @Umbertogaetani
@poliverso Ai bei tempi di una decina di anni fa, grazie a un amico, Peppe Liberti (era stato assistente del mio relatore di tesi) e ad Amedeo Balbi avevamo attivato la lingua italiana in ReasearchGate, quando era ancora un aggregatore di blog scientifici che usavano fonti verificate (primariamente articoli scientifici) @Umbertogaetani
Guarda io ci provo, come vuoi vedere la maggior parte dei miei post vengono direttamente dalla fonte, ma forse non ho avuto nemmeno il tempo questa volta!
Assolutamente vero. Il fatto che il fediverso oltre alla sua natura decentralizzata sia anche relativamente meno accessibile rispetto ai social delle Big Tech lo rende uno strumento unico perché può rimanere relativamente di nicchia lasciando fuori le varie pagine o schiere di utenti votati al flame, all odio o in generale alla ricerca di facile visibilità senza tenere conto della qualità dell’interazione. Io in primis mi ci sto avvicinando ora, abbastanza con fatica devo confessare soprattutto avendo avuto solo Telegram come social conoscendo gli altri solo per fama e letture, e devo dire che ho in generale trovato community molto aperte e non tossiche. Cosa che oggettivamente non si può dire dei social Big Tech.
Se non fosse un ambito di ricerca totalmente da “first world problems”, per cui sì ci sono altre priorità che fare batterie commestibili, non capisco tutto il sarcasmo che ho letto come reazione a questa notizia onestamente… :P
Non so se è una domanda troll o cosa, ma la prendo per vera :)
L’esperimento di Michelson-Morley ci permette di scartare l’ipotesi di un etere luminifero (non luminifico), quindi la risposta alla prima domanda è “no”.
La Quintessenza, o Etere è un concetto filosofico aristotelico di un quinto elemento (oltre ad aria, terra, acqua e fuoco). Pare che fosse associato al moto circolare. L’unica cosa che accomuna questo Etere all’etere luminifero pare sia il fatto che sono entrambe ipotesi scartate nel tempo, man mano che la scienza ha fatto passi avanti.
Per quanto riguarda le ultime due domande, non capisco cosa intendi con “sintetizzare una definizione”; se intendi creare questo etere, non è possibile in quanto non esiste.
Per quanto riguarda invece la speculazione di altre dimensioni, purtroppo è quello che si dice un’ipotesi non falsificabile, dato che è impossibile creare un esperimento che possa scartare una qualsiasi ipotesi su “altre dimensioni”, almeno per ora.
Grazie non è una domanda troll ma curiosità nella conoscenza dei primi concetti di chimica. La confusione sta nel fatto di non trovare chiaramente detto che questa diciamo “realtà eterea” sia esclusa, tanto che continua a ripetersi nel tempo, dai greci al era moderna, nei concetti come il modo di dire “via etere” tra i tanti…per questa dimensione? Oppure elemento? O che cosa?
La curiosità è molto lodevole, ma come dice Tim Minchin in una delle sue canzoni, “if you open your mind too much your brain will fall out”: bisogna accompagnare spirito critico alla propria curiosità, altrimenti non si arriva alla verità.
Non è un caso che le idee si ripetono nel tempo, i nomi vengono “riutilizzati”, l’Etere di Aristotele era qualcosa di intangibile, e quindi anche la teoria “più moderna” dell’etere luminifero ha riutilizzato lo stesso termine per indicare però qualcosa di diverso.
Ovviamente poi ci sono i modi di dire, “via etere” appunto si riferisce all’etere luminifero nel quale si ipotizzava si propagassero luce e onde radio. Ipotesi che è stata scartata proprio grazie all’esperimento che ho linkato sopra. Lo stesso esperimento ha poi sostenuto anche la teoria della relatività ristretta.
Seguendo però la teoria della relatività e le considerazioni sul etere luminifero ho trovato una citazione di Einstein che cita “negare l’etere è impossibile, lo spazio vuoto deve avere delle proprietà fisiche per rispettare le esperienze fondamentali della meccanica, uno spazio in un struttura quadrimensionale dello spazio tempo”. Un riutilizzo di questo termine mi sembra dia l’impressione che ci si qualcosa di più, va bene poi lo spirito critico, forse questo è più un esercizio mentale per introduzione alla chimica e gli elementi fondamentali, questa quint’essenza mi sta un pochino bloccando il percorso.
Non riesco a trovare una fonte della tua citazione, ma comunque non importa molto… non sono le citazioni che fanno la scienza (a parte quelle dei paper 😃)!
Non capisco perché parli di chimica, che poco c’entra con i quattro elementi di Aristotele. In chimica si parla di etere, ma è una sostanza organica e non c’entra nulla con tutto questo. Inoltre, non ricordo si parlasse di “elementi fondamentali” in chimica 1, intendi forse gli elementi della tavola periodica?
Intendo i quattro elementi di Aristotele che introducono la chimica a libro, tra cui la teoria della quint’essenza, cioè il quinto elemento che si ipotizzi sia in grado di trasmutare qualsiasi altro elemento in un altro, associato anche all’alchimia nel capitolo successivo del libro, e la storia della pietra filosofole che, secondo wikipedia, si dice possedere queste proprietà della quint’ssenza. L’etere (non il composto organico) è associato come qualcosa come l’aria parlando del atmosfera dei monte olimpo, un atmosfera che solo i dei greci potevano respirare, si tramanda nei secoli fino alle citazioni che abbiamo fatto in precedenza dove si ipotizza come una quarta dimensione, la chimica credo che profondamente sia alla ricerca di questo, una struttura atomica che trascende la dimensione in un elemento (questo etere) che ne fa parte o la controlla.
Ma di che libro parli? Non mi pare sia un testo scientifico… niente di tutto ciò fa parte della scienza moderna della chimica, mi pare più qualcosa legato a filosofia, alchimia e misticismo.
I concetti da te espressi hanno significato sfuggevole, che non si presta, secondo me, ad un’analisi “moderna” (post Popper). Non possiamo sviluppare una discussione sensata se non definisci cosa intendi per “struttura atomica che trascende la dimensione in un elemento che ne fa parte o la controlla”, cosa a me non soltanto ignota, ma proprio priva di significato!
Infine, da quanto ne so io (che non sono un chimico), la chimica studia gli elementi della tavola periodica, molecole formate da essi e materiali, e le proprietà di tutti questi, sviluppando teorie sulla composizione e sulle loro interazioni.
Quanto mi devo preoccupare se una specie sconosciuta di funghi si estingue?
Non puoi saperlo: se si fosse estinto il Penicillium chrysogenum, probabilmente la maggior parte delle persone che non potevano permettersi farmaci basati su solfanilammide attiva sarebbero morti per infezione ancora fino agli anni 60
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