Quando sento giudicare persone pubbliche, storiche, in contesti in cui si vuole definire il valore delle opere, resto perplesso
Commenti sul fatto che tizio fosse, per esempio razzista, è utile anche nell'ottica del guardare alle sue opere, ma non in senso definitivo, la morale che abbiamo in realtà serve a noi per eventualmente interpretare qual che ha detto, o per stigmatizzare e allontanarlo da noi, non prenderlo a modello, è un atto che serve a noi per metterci in controllo di un rapporto...
...in cui altrimenti saremmo sbilanciati, quello tra autore e fruitore
Ma è una nostra necessità e un nostro problema
Giudicare moralmente è un atto sempre privo di modestia (non che non ci possa essere necessità, ma è una nostra necessità, da cui dobbiamo anche saperci distaccare)
Ho usato l'idea di razzismo prima, volutamente perché più forte
Ma se valutiamo nella lente del razzismo tutto quel che ha fatto una persona, sbagliamo
Se prendessimo al posto del razzismo che so l'alcolismo di...
Jack London?
Tutta la sua opera sarebbe il frutto del suo alcolismo, o sarebbe un'opera che conduce l'autore (e perfino il lettore!) sulla via dell'alcolismo e del fallimento morale
La visione su certe persone può essere morale e politica, ma se assoluta è fanatica, e fallace, diventa solo uno strumento per altri scopi, dichiarati o perfino ignoti al moralizzatore
E quindi non condivido certe derive che ci sono in certi ambienti, persino quando sono motivate da "alti principi"
Vuol dire...