Ieri ho avuto qui uno scambio a messaggi diretti, in tema più o meno teologico (per me, più che altro, veniva da un mio interesse antropologico), con una persona notoriamente sedicente cristiana, ma che certo non vive secondo i dettami di povertà espressi - a quanto dicono i vangeli canonici - da Gesù. Verso la fine di questo scambio, comunque molto civile e da parte mia sicuramente affettuoso, mi ha scritto così: (1/3)
«Circa le Sacre Scritture e l'interpretazione che do loro non basterebbero mille toot per parlarne, dunque dico solo che secondo me siamo in piena Apocalisse, ...che i segni mi paiono evidenti così come sembrano evidenti a te e che ciascuno avrà ciò che merita in base al proprio operato». (2/3)
L'Apocalisse è un libro storico scritto 2000 anni fa che vede Roma antica e il suo esercito protagonista di gran parte delle figure allegoriche come il drago e la bestia in essa riportate. Il libro è adattabile in ogni epoca storica che vede un popolo dominatore e un popolo oppresso.
@pierobosio un problema è che di quelle apocalissi ce ne sono già state tante, e al presente ne rischiamo davvero tanto un'altra, l'ennesima, ma molto più pesante di tutte le precedenti, con la decimazione se non l'estinzione della nostra e tante altre specie. Credo sia dovuto, e anche in larga parte, a vari precetti cristiani, in particolare a quelli riassumibili nella formula del "porgi l'altra guancia sempre a chi ti fa del male".
@pierobosio un problema è che chi più dovrebbe arrendersi (padroni, governanti, generali), non l'ha fatto mai, non lo fa e non lo farà, non prima di macellare ancora più gente, pur di mantenere dominio e privilegio anche sulle macerie, anche di fronte al rischio di finire male pure loro, a dispetto dei loro rifugi, in alcuni casi in grado di sostenere loro e la loro progenie in totale autonomia dal mondo esterno, protetta sia dalle guerre sia dalle catastrofi ambientali, per decine di anni.
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