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Il Venerdì Santo a Como viene vissuto con grande partecipazione da svariati secoli, con una processione lungo le vie cittadine cui partecipano non solo i fedeli locali, ma che richiama credenti e curiosi da svariate zone della Lombardia e persino dalla vicina Svizzera.
Se volete saperne di più su questa della Settimana Santa che affonda le radici nella mettetevi comodi e scorrete le immagini con le rispettive descrizioni: il di sta per cominciare!

Il Venerdì Santo, alle tre del pomeriggio - orario secondo cui, stando ai Vangeli, Cristo spirò sulla croce - il crocefisso viene portato in processione lungo le strade della città, preceduto e seguito da rappresentanti di ordini religiosi, associazioni e rappresentanti delle istituzioni, oltre naturalmente a una gran folla di fedeli.
La processione, partendo dalla chiesa dell'Annunciata, percorre le strade cittadine fino a raggiungere la chiesa di San Bartolomeo dove, il 25 marzo 1529, si compì il fatto miracoloso. Ad anni alterni la processione "fa il giro lungo", scendendo cioè attraverso la città murata fino alle sponde del lago, dove il vescovo impartisce la benedizione alle acque. Ma torniamo all'evento storico.
Il Giovedì Santo, solennità dell’Annunciazione a Maria, che nel 1529 ricorreva il 25 marzo, i Confratelli dell’Annunciata iniziarono come tutti gli anni la processione guidati dal Crocefisso a visitare le sette chiese dove era riposto il SS. Sacramento. Dirigendosi verso la chiesa di Santa Chiara e San Rocco, al ponte di San Bartolomeo (attuale via Milano, all’altezza della chiesa dedicata al Santo) la strada era chiusa da due catene sovrapposte. Queste catene erano state messe dal governatore spagnolo per impedire l’entrata in città della cavalleria francese. Le estremità delle catene erano attaccate da grossi aanelloni in ferro, fissati ai muri laterali del ponte. Le guardie presenti sul ponte negarono la possibilità di rimuovere le catene, ma i Confratelli potevano passarci sotto e proseguire la processione. Quando la croce fu inchinata per farla passare sotto alle catene, quella superiore si strappò trascinando con sé la pietra alla quale era ancorata.
Da quel momento, acclamato come miracoloso dagli attoniti testimoni, la devozione al "Signur de Comm" andò crescendo sempre più, come manifestano anche i numerosissimi ex voto affissi in un'ala della chiesa dell'Annunciata, molti dei quali antichi di secoli, che ritraggono momenti di vita contadina, pericoli scampati di naufragio, aggressioni di briganti, incidenti di carrozze e carretti...
Particolare di uno dei quadretti ex voto: si vede un carro rovesciato, con due cavalli imbizzarriti, un uomo caduto in una scarpata poco distante da un ponte con una cascata e il santissimo Crocefisso stagliarsi nel cielo.
Un avviso municipale, datato 24 marzo 1820 e conservato presso l'Archivio di Stato di Como, testimonia la grande partecipazione e l’importanza, anche economico-sociale, che la processione da sempre riveste per la città e come fosse necessario garantire l'ordine pubblico in questi particolari giorni di grande afflusso di visitatori. Grazie per avermi seguita in questo (e per averlo richiesto col sondaggio). Buona Pasqua a voi tutti!

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