«Lo scontro armato è così diventato eternamente perdente e irrisolto per entrambe le parti. Un popolo colonizzato non può sconfiggere uno stato colonizzatore combattendo con i suoi stessi strumenti: nazionalismo, logica di potenza statalista e militarista, irregimentazione della società. Come il nazionalismo sionista non ha potuto garantire una vita sicura e libera alle comunità ebraiche nei loro paesi d’origine e neppure in #Israele/Palestina, così il nazionalismo islamista non potrà mai garantire una vita sicura e libera ai palestinesi nella propria terra o in nessun’altra parte del mondo. Perché non si fa uno stato-nazione per proteggere un popolo, ma si usa (e si sacrifica) un popolo per fare uno stato-nazione».
«La strategia militare non sta producendo gli effetti dichiarati, liberare gli ostaggi ancora in mano ad Hamas o distruggere il gruppo islamico. Così, la strage di Rafah ha spostato di nuovo l’attenzione e acceso quel pezzo di società che vuole proseguire la guerra a tutti i costi, che invita al massacro di massa, che festeggia lo stop agli aiuti».
Potrebbero aver commesso gravi violazioni del diritto internazionale ma noi nel dubbio le armi continuiamo a fornirgliele, disse la migliore amministrazione della storia degli Stati Uniti dai tempi di come cazzo si chiamava quello.
Veramente al momento gli invii sono sospesi, come scrive anche il NYT nell'articolo linkato nel toot che hai boostato. Non per le possibili violazioni ok ma per la contrarietà all'operazione a Rafah.
Biden deve tenere un equilibrio difficile, parte della base del partito è solidale con Gaza ma non può vincere se si inimica la comunità ebraica senza i cui voti nessun presidente è mai eletto negli Usa. Un secondo mandato di Trump di contro non porterebbe nulla di buono per la Palestina, per usare un eufemismo
A #Pavia in università viene proibita una conferenza, chiesta dagli studenti, con il presidente della Comunità Palestinese della Lombardia. Nei prossimi giorni inizieranno delle proteste simili a quelle nei campus americani e temiamo che questo diniego prepari ulteriore repressione da parte delle autorità accademiche.
Perciò stiamo raccogliendo firme su questa petizione per la libertà di criticare #Israele: https://www.openpetition.eu/it/petition/online/appello-per-la-liberta-di-critica-a-israele-nelluniversita-di-pavia
Firmate per favore! #Palestina
Porta davvero una boccata d'aria fresca il movimento internazionale degli universitari per accamparsi in solidarietà con la #Palestina e cercare di recidere i legami economici con la macchina mortifera di #israele.
Appena parte qualcosa anche qui da noi voglio inondare Mastodon di barriti su cosa capita. C'è qualcun altro qua che sta seguendo questo movimento nella sua città?
@maurovanetti
Qui a Catania la situazione è un po' morta. L'ultimo corteo studentesco sulla Palestina a me noto è stato un disastro, all'assemblea organizzativa eravamo pochissimi e altrettanti eravamo al corteo. Se si muove qualcosa vi faccio sapere
Resoconto delle ultime ore a #Rafah:
-in mattinata Israele fa piovere su Rafah volantini in cui si chiede di evacuare la città in vista di una azione militare
-gli Usa tramite Jack Kirby dicono che la tregua dipende da Hamas: sta a loro accettare la tregua e salvare Rafah
-nel tardo pomeriggio il leader di Hamas fa sapere che accettano la tregua
-manifestazioni di gioia spontanee a Gaza e in Israele: a Rafah si esulta per la tregua, a Tel Aviv si esulta perchè si vede la luce per salvare gli #ostaggi
-dopo la notizia, i falchi del governo Netanyahu si esprimono contro la tregua
-alle 22 Israele comincia a bombardare Rafah, ignorando la tregua accettata da Hamas.
-in questo momento i profughi di Rafah si trovano sotto un pesante bombardamento israeliano #Gaza#Israele
«La lotta armata è una necessità», «non possiamo fare altro che combattere», dicono giovani combattenti poco più che ventenni del campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania.
E sarà così fintantoché non cesserà l'occupazione, c'è poco da girarci intorno, se non puoi respirare combatti.
Quello che sta avvenendo tra #Israele e #Iran é volgarmente detto litigio tra bambini dell'asilo che vogliono l'ultima parola (per motivi che ritengono vitali per il proprio ego) gne gne gne. 😆
Tecnicamente invece é detto LIC (Lower Intesity Conflict): conflitto a bassa intensità, che per esempio per Noam Chomsky é anche sinonimo di terrorismo. 😆
"Les Iraniens ont fait passer énormément de messages" mais une attaque semblait inévitable pour que le pays conserve sa "crédibilité en interne [avec les autres pays du Proche-Orient] et auprès de ses alliés. L'Iran a fait une démonstration de force, mais avec suffisament de précaution en amont pour qu'Israël et ses alliés réussissent à en détruire la quasi totalité [des drones]."
@brunus@DarKou le running ça peut aider, relire le combat des chefs d'Astérix et Obélix, mais macron ne peut quand même pas s'inspirer des Gaulois réfractaires. L'expression "le plus tanké" est-elle de bon aloi ? On reste sur un combat à main nue, usage des armes interdit.
Una bambina di 7 anni è stata gravemente ferita dalle schegge di un missile iraniano. #Israele pochi giorni fa ha ordinato la demolizione della casa della famiglia, che appartiene. alla comunità beduina.🧵1
"Ci hanno detto che avevamo dieci giorni per demolire la casa, mi chiamano e mi dicono di demolirla.
Devo affrontare tutto questo mentre mio figlia è in condizioni critiche. Nessuno ci aiuta. Non abbiamo nessuna protezione, nessun diritto.
Vogliono demolire l'unica casa che abbiamo."
#Raisi, presidente #Iran: "Garantire la pace e la stabilità nella regione è fondamentale per la nostra sicurezza nazionale e non esiteremo a provare a rilanciare la stabilità e la pace".
Ah, vuole la pace? Cominci #Teheran a non sborsare milioni di euro all'anno ad #Hamas e #Hezbollah, finanziano le azioni contro #Israele (e agli #Houthi). Come ogni regime, questa è solo propaganda a cui in occidente abboccano solo i lobotomizzati.