Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato a Cinisi è la Casa-Museo dedicata alla memoria di Peppino Impastato e di sua madre Felicia.
Peppino, attivista che ha lottato contro mafia, corruzione e oppressione, per la giustizia sociale, e il 9 maggio del 1978 fu ucciso per volontà del boss Gaetano Badalamenti.
Mamma Felicia ha rotto il muro del silenzio per raccontare la storia di Peppino e per denunciare gli assassini mafiosi del figlio, è stata la prima donna che si è ribellata alla cultura dell’omertà.
Ha aperto le porte della sua casa per raccontare la storia di Peppino e per far conoscere gli aspetti più corrotti della nostra società e dell’apparato istituzionale.
Felicia, definita “partigiana dell’antimafia” e “donna di democrazia” è scomparsa il 7 dicembre del 2004 dopo un lungo percorso per ottenere giustizia per Peppino.
La condanna di Gaetano Badalamenti, boss di Cinisi e bersaglio delle continue denunce e dell’impegno politico di Peppino, è arrivata solo nel 2002, 24 anni dopo l’assassinio.
Nel 2012 Casa Memoria Impastato viene riconosciuta come bene culturale, sono migliaia le persone che hanno varcato e continuano a varcare la soglia di questa porta ormai simbolica alla ricerca di nuove conoscenze, di informazioni non distorte e di un momento di riflessione e tutte si sono riappropriate di un piccolo pezzo di libertà.
Questa cosa è successa ieri sera e volevo scriverla prima di mimir, ma ero talmente seccata che ho detto #fanculo…
Volevo provare un po’ ad usare il lettore musicale predefinito di Xiaomi, ma non legge i file con estensione .opus; i flussi audio Opus in sé li legge però (presumibilmente perché usa i codec integrati in Android), quindi la soluzione è rinominare tutto in .ogg, senza fare ricodifiche o altro. Problemino: per rinominare ogni cosa ho usato (direttamente da shell ADB) un comando find -type f -name "*.opus" -exec mv "{}" "{}.ogg" ;… che, sul momento, credevo sarebbe stato corretto, ma a quanto pare questo programma di #merda che è find (che normalmente non userei, ma in questo caso avevo a che fare con sottocartelle quindi non avevo scelta migliore) non piazza il nome del file in tutte le occorrenze di {} nel comando, il che significa che tutte le mie canzoni sono state spostate su un unico file chiamato proprio “{}” una dopo l’altra, e quindi le ho perse tutte, e quindi proprio ora sto risubendo la lenta tortura di ricodificarle e ricopiarle dal mio HDD… almeno ora ho l’adattatore microSD bono e veloce, però comunque aiutoooooo 😭️
La cosa strana, ho notato dopo l’incidente, è che non si è liberato spazio sulla scheda; si è invece riempita una cartella “FOUND.000” con più di 2000 file, ma avevano tutti dimensioni un po’ rotte nonché nomi ordinati ma non descrittivi (ed estensione .CHK)… forse potevo recuperare da lì qualcosa (ma mi chiedo perché si sia formata roba lì?), ma chissà quanto e con che fatica, quindi non ne vale la pena ed è meglio che metto semplicemente il PC a riconvertire le canzoni, che è vero che impiega mezza giornata, ma almeno fa tutto da solo. 😤️
Nel frattempo devo anche finire di #ricopiare sulla #memoria interna del #telefono tutti i #dati vari backupati sul PC (principalmente foto e video), è la terza volta che ci riprovo e stavolta vado una cartella grossa alla volta perché, durante i precedenti tentativi di copie totali, il collegamento USB è saltato, perché pure la scheda madre del mio PC è cacca e gestisce male la corrente data alle porte frontali… non ne uscirò mai. 💀️
📖 In a chapter of the book "Photography in Portuguese Colonial Africa, 1860–1975", Catarina Laranjeiro “considers the photographs collected from combatants who fought on the Guinean liberation movement and African combatants who belonged to the Portuguese Armed Forces as the objects of a memory elicitation exercise”.
On 18 March, we will welcome researcher Patricia López-Gay (Bard College) for a lecture dedicated to the life and work of #JorgeSemprún, a Spanish political activist, public intellectual and writer.
🔹 "Evil does not beget good, but good cannot be conquered". 79th anniversary of the liberation of Auschwitz
🔹 Holocaust monuments and memorials in Central Europe
🔹 "Bigger than me" at Yad Vashem
🔹 Mapping the Holocaust
🔹 New exhibits in the Stutthof Museum Collection
🔹 Guide to the Former Warsaw Ghetto”
Per la Giornata della Memoria, la storia dell'eroina siciliana Giuseppina Panzica, che aiutava a passare il confine a ebrei e perseguitati, facendoli attraversare il suo orto, che coincideva con la frontiera.
Giuseppina Giovanna Panzica nacque a Caltanissetta, in Sicilia, il 1º agosto 1905, durante l'occupazione tedesca dell'Italia, nel 1943, la Panzica iniziò a collaborare con la Resistenza italiana.
In particolare, si occupò di aiutare gli ebrei a fuggire dall'Italia e a rifugiarsi in Svizzera.
Giuseppina viveva a Ponte Chiasso, un piccolo comune al confine tra Italia e Svizzera, in quel periodo, il confine era militarizzato e la guardia era molto stretta.
La Panzica, però, riuscì a trovare un modo per aiutare gli ebrei a passare il confine, si occupava di organizzare i viaggi degli ebrei, trovava loro un posto dove nascondersi durante la notte, li accompagnava al confine e li aiutava a passare la guardia.
La determinazione e l'altruismo di Giuseppina Panzica è un esempio di coraggio e di umanità che non deve essere dimenticato, la sua storia ci insegna che, anche in tempi difficili, è sempre possibile trovare il coraggio di aiutare gli altri.
🔹 "To warn against indifference".
🔹 Researching the Holocaust in the Digital Age
🔹 'Minor Remnants from Solna Street. Isaac Celnikier and the Holocaust Experience'. Exhibition
🔹 Capacity building training in Hungary: Holocaust distortion
🔹 The infrastructure of operation “Reinhardt” – new book
Uma pequena parte da história de tantos, galegos e não só, obrigados pela miséria e pela ditadura a fugir para outras paragens. Migrantes económicos, pois, sempre os houve.
Quantas pessoas da minha geração foram criados por familiares, e viam os pais só no verão, com sorte também no Natal. Emigrados para França ou outros lugares, para ganhar a vida e sustentar os filhos.
Não foi assim há tanto tempo. Antigamente não era bom. #memória
"Quando minha mãe foi apresentada a Clarice, ela ficou meio intimidada e comentou: 'Nossa, você é uma escritora. Quem sou eu perto de você?'. E a Clarice respondeu: 'Posso ser uma grande escritora, mas você é a única que conta a realidade'"